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Il futuro cavallino si chiama Portofino

E’ la nuova frontiera del cavallino di Maranello, pronta a sfoderare tutte le sue capacità per sostituire un modello della attuale line-up del marchio.

Si chiamerà Ferrari Portofino e sarà l’erede della attuale (e apprezzatissima) California!

Mostrata ufficialmente al Salone di Francoforte 2017, la Portofino è stata la reginetta dell’evento, risultando uno dei modelli che ha attirato più attenzione e sembra proprio che questo modello abbia le carte in regola per sostituire la California senza troppi problemi.

Diamole una rapida occhiata.

Puro stile Ferrari

La Portofino porta con se tutti gli aspetti tipici di Ferrari, a partire dalle linee filanti, dinamiche ed estremamente aggressive, degne di una supercar di questo livello.

Alcuni dettagli restano in comune con la California, tra cui il tetto rigido retrattile e la disposizione 2+2 dei posti interni.

La piattaforma su cui è realizzata la Portofino è nuova e permette di risparmiare notevolmente peso rispetto ai precedenti modelli, seppur al momento Ferrari non ha rilasciato ufficialmente dati relativi a dimensioni e peso.

All’interno lo spazio è leggermente migliorato anche per i passeggeri posteriori , seppur il tipo di vettura non è di certo pensato per affrontare lunghi viaggi in 4.

Al centro della plancia, troviamo il nuovo infotainment gestibile tramite un touchscreen da 10.2 pollici.

Propulsore rivisto per una potenza ancora superiore

Il motore può sembrare in comune con la California: in effetti si tratta dello stesso V8 ma, in questo caso, è stato pesantemente rivisto, con nuove bielle, pistoni e sistemi di scarico e aspirazione.

Tutto questo, unito al nuovo sistema denominato Variable Boost Management, permettono alla Ferrari Portofino delle accelerazioni da brivido.

I risultati sono presto quantificati: 600 cavalli di potenza massima raggiunti al regime di 7500 giri e 760 NM di coppia massima.

Questi numeri permettono accelerazioni da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi e il raggiungimento di velocità di punta superiori ai 320 km/h.

La potenza non è nulla senza controllo.

Questo è ormai risaputo, ed è per questo che Ferrari non ha pensato solo a rivedere il motore, ma ha anche puntato sull’assetto e sull’elettronica.

Sulla Portofino infatti è stato montato il sistema E-Diff3, un differenziale elettronico collegato all’asse posteriore.

Lo sterzo è stato tarato per essere diretto ed immediato e sono state montate sospensioni magnetoreologiche così da garantire la migliore stabilità possibile in curva e nei rapidi cambi di traiettoria.