In Italia, fino ad oggi, non era possibile inserire in commercio, nè tantomeno sperimentare su strade aperte al pubblico, dei veicoli dotati di dispositivi di guida autonoma.
Sistemi non ancora regolarizzati da una normativa italiana.
Per questo motivo era possibile commercializzare solo veicoli con sistemi di guida assistita.
La guida assistita infatti richiede la presenza e l’intervento di un conducente all’intero della vettura, che deve comunque mantenere costantemente il controllo di tutti i comandi.
Recentemente, però, qualcosa è cambiato.
E’ in corso di discussione il decreto denominato Smart Road.
Mira a realizzare punto per punto una normativa in grado di gestire questo tipo di tecnologie anche sulle nostre strade, così come avviene ormai da svariati anni in molti altri paesi europei.
Come avviene fin dagli albori di queste tecnologie in alcuni paesi come gli Stati Uniti o la Cina.
A spiegare i fini di questo decreto, è stato proprio Mario Nobile, leader della Direzione Generale per i Sistemi informativi e statistici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito di una conferenza organizzata da Anas ha illustrato come ci sia stata una necessità sempre più pressante di regolarizzare questa tipologia di veicoli e di tecnologie.
Così da permetterne una progressiva sperimentazione e inserimento in commercio.
La seconda sezione del decreto serve a creare una normativa riguardante le sperimentazioni di questi veicoli.
“Veicoli dotati di tecnologie capaci di attuare comportamenti di guida senza l’intervento attivo del guidatore, in determinati ambiti stradali e condizioni esterne”.
Tale tipologia di veicoli potrà essere utilizzata, a fini di sperimentazione e ricerca, da produttori automobilistici e relativi partner, nonchè dalle università.
Sia su autostrade, sia su strade extraurbane e sia si quelle urbane.
Previa autorizzazione da richiedere al Ministero delle Infrastrutture e ai gestori delle relative strade.
Al momento, però, c’è un unica limitazione posta dal decreto Smart Road.
Sarà possibile utilizzare solo veicoli dotati di tecnologia a guida autonoma che ospitino comunque un pilota all’interno che possa intervenire manualmente in caso di emergenza.